In questa pagina Vi racconterò gli edifici ad uso pubblico nel centro di Novi Ligure: alcuni sono ancora esistenti, altri purtroppo distrutti o in rovina a causa delle guerre o della scelleratezza umana.
INDICE
1. Il Monte di Pietà
2. Gli ospedali
2. Gli ospedali
2.1 L'antica sede dell'Ospedale di San Giacomo
2.2. Il nuovo Ospedale di San Giacomo
3. Le carceri
4. I "Portici Vecchi"
5. La passeggiata
6. La "Cavallerizza"
7. La Caserma "Luigi Giorgi"
3. Le carceri
4. I "Portici Vecchi"
5. La passeggiata
6. La "Cavallerizza"
7. La Caserma "Luigi Giorgi"
8. Il Peso Comunale
9. La stazione
10. La Tranvia Novi Ligure - Ovada
10. La Tranvia Novi Ligure - Ovada
11. La linea telegrafica
12. La "STIPEL"
13. Il Cimitero
12. La "STIPEL"
13. Il Cimitero
14. Il nuovo macello
1. Il Monte di Pietà
Nella via che prende il nome dal Monte di Pietà, al civico 9, è ancora oggi presente l'antica sede, risalente al XVII secolo, di questa istituzione, oggi trasformato in centro sociale.
2. Gli ospedali
2. Gli ospedali
2.1 L'antica sede dell'Ospedale di San Giacomo
In Via Cavour al civico 33 (un tempo denominata "Via San Bernardino") vi era l'antica sede dell'Ospedale di San Giacomo la cui fondazione risale al XV secolo.
L'attuale edificio, in disuso, risale al 1775, anno a cui è da ascriversi una profonda trasformazione della struttura.
All'interno vi era un oratorio dedicato a San Giacomo e un teatro grazie ai proventi del quale, fino al settecento, si traevano i denari che venivano destinati al mantenimento dell'Ospedale stesso.
La struttura continua la sua attività fino al 1903, anno in cui viene inaugurato il nuovo ospedale, di cui trovate la storia nel paragrafo seguente.
2.2. Il nuovo Ospedale di San Giacomo
Nella ex sede della Filanda Tedeschi nell'estate nel 1903 fu inaugurato il nuovo Ospedale di San Giacomo.
Fu il conte Edilio Raggio a donare la somma di denaro, pari a 250.000 lire, che permise di acquistare e ristrutturare la Filanda per adibirla a nuova sede dell'ospedale.
L'ospedale viene aperto ufficialmente il 3 luglio 1903.
Di seguito eccovi il resoconto del Prof. Giuseppe Ingianni che dirigeva il reparto di chirurgia: "L'ospedale San Giacomo, dovuto alla mugnificenza del Conte Edilio Raggio, è un istituto impiantato coi criteri più moderni di igiene e di edilizia ospedaliera, per la disposizione delle sue corsie, per la disposizione degli ambienti destinati all'isolamento e medicazione degli infermi, per la ampia e ben illuminata sala operatoria.
La sezione chirurgica dispone di 11 letti per gli uomini e di 11 per le donne a cui è annessa una sezione maternità perfettamente isolata dalle altre corsie.
L'ospedale apertosi il 3 luglio 1903 accolse nel primo anno 171 ammalati chirurgici di cui 7 passati dal vecchio ospedale.
Sono stati eseguiti 250 atti operativi con i seguenti risultati: 240 guarigioni, 5 casi ancora in cura ma migliorati e 5 decessi; si ebbe cioè una mortalità del 2%.
Anche l'ambulatorio fu molto frequentato; vi si visitarono 574 malati e furono fatte 5000 mediazioni e consultazioni. A questi favorevolissimi risultati hanno cooperato con abnegazione e carità degna del massimo encomio le reverende suore Gianelline, le quali assistono amorevolmente gli ammalati, l'assistente effettivo dott. E. Bassano, e il volontario dott. Pietro Bertoli.
Un ringraziamento anche all'egregio farmacista Giovanni Galliani il quale con premura e rara perizia prende parte alle operazioni di cloroformizzazione".
3. Le carceri
Nell'attuale Piazza Carenzi fu adibito a carceri l'edificio che un tempo ospitava il Collegio dei Gesuiti. Prima di diventare luogo di detenzione, per un breve periodo fu sede di scuole pubbliche. Oggi l'edificio ha una funzione residenziale e poco rimane, dopo i vari rimaneggiamenti, del settecentesco collegio della Compagnia di Gesù(vi rimando alla pagina dedicata a i COLLEGI di NOVI LIGURE per approfondire la storia di questa struttura).
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L'edificio in Piazza Carenzi, un tempo occupato dal Collegio dei Gesuiti e poi sede del Carcere (foto di Antonio Figari) |
4. I "Portici Vecchi"
I portici, che corrono lungo Corso Romualdo Marenco nel punto in cui lo stesso si interseca con Via Girardengo, furono costruiti nel 1829 dopo l'abbattimento delle mura.
Nel 1911 il tetto degli stessi vene sostituito da un lungo terrazzo.
I bombardamenti della seconda guerra mondiale distrussero la parte dei portici lato destro che purtroppo non venne ricostruita ma sostituita da moderni e anonimi portici che interruppero per sempre la simmetria paesaggistica di questo luogo.
(...continua)
6. La "Cavallerizza"
L'edificio detto della "Cavallerizza" fu costruito intorno alla metà del XIX secolo per essere utilizzato come luogo di esercitazione al coperto dei cavalieri oltre che di alloggiamento per i loro cavalli per i due squadroni del Reggimento "Nizza Cavalleria" che erano alloggiati nella vicina Via De Ambrosis all'incirca dove oggi vi è la Bioindustria.
Nel 1882 furono costruite nuove caserme nella strada che da Piazza Venti Settembre porta alla Pieve. I reggimenti di cavalleria lasciarono definitivamente Novi Ligure nel 1889 per essere trasferiti a Fossano e a Voghera.
La "Cavallerizza" rimase vuota per essere poi destinata al mercato coperto della frutta prima di essere definitamente abbandonata.
Oggi è in attesa di una rinascita e nel mentre a struttura minaccia il crollo in più punti.
Sito nell'odierna Via Verdi e costituita da quattro palazzine che racchiudono un grande cortile quadrato, la caserma fu edificata nel 1880. Chiamata dapprima con l'appellativo "Quartieri Militari", fu poi intitolata al re "Emanuele Filiberto" e dopo la Seconda Guerra Mondiale a Luigi Giorgi, eroe caduto nel 1945 e unico combattente di questa guerra ad essere stato insignito di due medaglie d'oro al valor militare.
Le quattro palazzine furono a loro volte intitolate ad altrettanti ufficiali e sottufficiali che si erano distinti in guerra con azioni eroiche: Luigi Coralli, Gaetano Alberti, Mario Lalli e Antonio Guido Mori.
La caserma lavora fino al 1985, anno in cui viene dismessa come infrastruttura militare e oggi versa in stato di abbandono in attesa di una sempre più difficile rinascita.
Una curiosità: la foto che vedete qui sopra fu scattata da un soldato americano durante il suo soggiorno qui nel 1945. Tra i tanti ospiti della caserma infatti vi furono anche gli americani nei giorni che seguirono il 25 aprile 1945. Per l'esattezza il 3 maggio 1945 gli americani lasciano Busalla e si insediano all'Aeroporto di Novi. Alcuni si accampano qui mentre altri trovano alloggio alla Caserma ancora intitolata a "Emanuele Filiberto" o, come la chiamavano loro, all' "hotel".
Tra i tanti soldati americani, in questi giorni del 1945 avreste incontrato anche i "nisei", i giovani soldati delle truppe nippoamericane del 442nd Infantry Regiment. Questi giovani, come i due che vedete sorridenti nella foto qui di seguito in posa in Piazza Venti Settembre, erano giapponesi figli di immigrati di fine '800 che si erano stabiliti alle Hawaii (ancora oggi in questa isola c'è una grande comunità giapponese).
8. Il Peso Comunale
In Piazza Venti Settembre, fu edificato tra la fine dell'ottocento e gli inizi del '900 il Peso Comunale. La struttura fu progettata per essere visibile su quattro lati.
Nel secondo dopoguerra, esaurita la sua originaria funzione, venne trasformato in gelateria che prese il nome di "Bar del Peso".
Nell'antica immagine qui di seguito si vede alla destra dell'immagine.
9. La stazione
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Antica immagine di Piazza della Stazione sulla sfondo la Stazione di Novi Ligure |
10. La Tranvia Novi Ligure - Ovada
13. Il Cimitero
(...continua)
Conoscete la Tranvia?
Presto ve ne parlerò.
Per ora eccovi il percorso con tutte le stazioni e fermate della Tranvia:
11. La linea telegrafica
Il 12 aprile 1852 a Novi Ligure viene aperta al pubblico la linea telegrafica. Il primo telegrafo in città viene inaugurato alla stazione: la linea telegrafica, dotata di 6 fili, correva infatti accanto alla linea ferroviaria Genova-Torino ed era utilizzata ad uso esclusivo dalle ferrovie.
Nel 1898, a seguito della ristrutturazione di Palazzo Pallavicini, sede del Comune, l'ufficio delle Poste e Telegrafi trova posto al piano terreno dell'edificio.
In seguito gli stessi uffici saranno trasferiti in Piazza del Collegio.
Oggi la sede delle Poste è in Piazza de Negri.
12. La "STIPEL"
L'edificio della "Stipel" lungo la passeggiata prima di essere gravemente danneggiato dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale |
In Corso Aurelio Saffi, all'inizio della passeggiata lato stazione, vi è ancora oggi un piccolo edificio un tempo sede novese della "STIPEL". Quest'ultima era una società telefonica interregionale piemontese e lombarda che operò tra il 1925 ed il 1964 prima di essere inglobata nella SIP. In questo edificio, frequentato soprattuto dai militari della Caserma Giorgi, vi erano cabine insonorizzate e le chiamate erano pagare in base agli "scatti".
All'ingresso potevate trovare tutti gli elenchi telefonici delle province italiane.
L'edificio fu centrato e gravemente danneggiato l'8 luglio 1944 dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e in seguito ristrutturato.
Oggi di ciò che vi ho raccontato nulla rimane se non l'edificio orfano dei suoi telefoni. Se guardate però ai vostri piedi resistono, per così dire, lungo le strade cittadine, ancora molti tombini dove è impresso il marchio "STIPEL".
13. Il Cimitero
(...continua)
14. Il nuovo macello
Il 10 maggio 1896 venne inaugurato il nuovo macello lungo quella che al tempo era chiamata Via Gasometro (l'attuale Via Pietro Isola).
Oggi l'edificio che lo ospitava versa in stato di abbandono e rimane solo una splendida testa di bove quale muta testimone della destinazione commerciale del luogo.
Gli edifici pubblici di Novi Ligure da raccontare non sono finiti...
(...continua)
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