le CHIESE di NOVI LIGURE

In questa pagina Vi porterò con me alla scoperta della bellezza delle chiese di Novi Ligure.


INDICE
1. Chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta
2. Chiesa di Sant'Andrea
3. Chiesa di San Nicolò
4. Chiesa di San Pietro 
5. Ex Convento delle Clarisse (oggi Biblioteca Civica)
6. Convento dei frati minori e Chiesa di San Francesco
7. Ex Convento del Carmine (oggi Scuola Materna)  
8. Pieve di Santa Maria 
9. Chiesa di San Rocco



1. Chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta  

La prima edificazione di questa chiesa risale al XIII Secolo.
L'aspetto attuale è frutto dei lavori iniziati nel 1679 e terminati nel 1684.
La facciata è caratterizzata dai due campanili e dal timpano centrale che si raccorda con gli stessi con due splendide volute.
L'interno, con pianta a croce latina, è formato da tre navate intervallate da due file di colonne doppie.
Gli stucchi e i dipinti seicenteschi che decorano le pareti sono di scuola genovese.
Sull'altar maggiore (risalente al XVII Secolo e di scuola genovese) spicca il gruppo ligneo del Calvario costituito dal Crocifisso e da quattro statue a grandezza quasi naturale raffiguranti la Maddalena, San Giovanni Evangelista, San Pietro e Santa Marta.
La cappella posta in cima alla navata destra custodisce la statua lignea del XV Secolo della "Beata Vergine Lagrimosa", Santa Protettrice della città di Novi Ligure. La statua è posta sopra l'altare seicentesco. Ai lati dell'altare ci sono due importanti dipinti: "L'Annunciazione con un donatore", risalente al 1660 e attribuita a Domenico Fiasella, dono della famiglia Spinola, e "La Natività della Vergine" (1666), opera di Giovanni Battista Casoni, allievo e cognato del Fiasella.
Gli stucchi della cappella della Madonna Lagrimosa furono disegnati da Andrea Pozzo.
Speculare a questa cappella si apre invece la cappella degli Angeli Custodi.
 
 












La navata centrale della Chiesa

 
Tra gli stucchi nel transetto sinistro della Chiesa sopra l'altare dedicato a San Gaetano, si riconosce l'Arcangelo Michele


 
2. Chiesa di Sant'Andrea

I primi documenti che parlano di questa chiesa risalgono al XIII Secolo.
Sorgeva in un luogo molto frequentato poichè era accanto a Porta Genova e ai piedi della salita che portava al Castello.
Le forme attuali risalgono al XVII Secolo quando la Chiesa venne interamente restaurata.
All'interno le decorazioni della volta a botta con storie della vita di Sant'Andrea e delle pareti laterali con finte architetture illusionistiche sono opera dei pittori vogheresi Muratori e vennero eseguite alla fine del XVIII Secolo.
Il campanile, che minacciava di rovinare al suolo, fu abbattuto e ricostruito nel XIX secolo.
Un nevicata degli anni 70 del XX Secolo fece crollare parte del tetto.  

Antica immagine della Chiesa di Sant'Andrea

  

Il campanile della chiesa di sant'Andrea 
(foto di Antonio Figari)






3. Chiesa di San Nicolò

Sita all’angolo tra Via Girardengo e Via Marconi, la Chiesa di San Nicolò fu edificata nelle attuali forme alla fine del XVII Secolo su progetto dell’architetto genovese Gio Antonio Ricca il Vecchio, incaricato della riedificazione dell’edificio nel 1682 dalla locale Confraternità del Rosario. In questo stesso luogo sorgeva già un’antica basilica dedicata a San Nicola da Bari risalente al XII Secolo.

La facciata in cotto, il cui disegno risale al 1689, è movimentata dalla presenza di nicchie, lesene e cornicioni che ben si inseriscono nel gusto barocco dell’epoca.

Ardita la soluzione scelta dal Ricca per gli interni: essi infatti si presentano come un’unica grande aula di forma ellittica con una volta a botte (leggenda, del tutto falsa, narra che una volta ultimata la costruzione, l’architetto progettista, per paura di veder crollare il tutto, si suicidò!).

L’abside presenta affreschi coevi all’edificazione secentesca della chiesa.

Il pavimento a formelle banche e grigie risale al XIX Secolo e copre una più antica pavimentazione che conservava le lapidi e le botole con incise i nomi delle antiche famiglie che qui trovavano sepoltura: solo una lastra è ancora visibile nel parte del presbiterio con la dicitura “sepolcrum parocorum” (qui sotto venivano sepolti i parroci di questa chiesa). La presenza di locali sotterranei, sotto la navata principale, utilizzati quali luoghi di sepoltura, è stata fortuitamente messa in luce quando qualche anno fa una grande gru utilizzata per i lavori di restauro e tinteggiatura ha fatto sprofondare parte del pavimento.

Il campanile risale al 1602, precedente quindi all’edificazione barocca della chiesa, e si distingue già da lontano con la sua alta cuspide che svetta sugli edifici circostanti.








4. Chiesa di San Pietro 

Edificata lungo l'asse viario, l'attuale via Roma, che dalla Porta dello Zerbo (vi rimando alla pagina de le PORTE di NOVI LIGURE per approfondire la storia di questa e delle altre porte novesi) portava al centro città, questa chiesa ha subito nei secoli profonde trasformazioni che hanno quasi del tutto cancellato ogni antica traccia.
La parte inferiore della facciata, in marmo travertino, con quattro paraste che reggono la trabeazione recante la scritta "Apostolorum Principi", risale al 1926.
In due nicchie simmetriche sono poste le statue degli arcangeli Michele e Raffaele. Sopra il portale d'ingresso vi è un affresco, opera del Bottaro, raffigurante "San Pietro assunto alla gloria del cielo". La vetrata policroma nella parte alta della facciata è opera del torinese Diaz e rappresenta "La consegna delle Chiavi".
L'irterno della chiesa è a navata unica con sei cappelle laterali.
Negli uffici della chiesa è conservata la chiave della Porta dello Zerbo, sopra citata, la quale, per la vicinanza a questo edificio religioso, era detta anche "di San Pietro". D'altronde, in quale luogo poteva esser conservata una chiave così importante per la città se non nella chiesa intitolata al santo che tiene tra le mani le chiavi del regno dei cieli?

La facciata della chiesa di San Pietro
(foto di Antonio Figari)








 

5. Ex Convento delle Clarisse (oggi Biblioteca Civica) 





6. Convento dei frati minori e chiesa di San Francesco

In Via Cavanna, adiacente all'Oratorio della SS. Trinità, esisteva una Convento dei frati minori, con adiacente una Chiesa intitolata a San Francesco, qui traferito dopo esser stato demolito il precedente convento che insisteva in una zona fuori Porta Genova. 
I pesanti bombardamenti del 6 aprile 1945 colpirono duramente questa zona. A differenza di altre complessi religiosi come il non distante Convento delle Clarisse che sarà restaurato ed adibito a civica biblioteca, il destino della Chiesa e del Convento dei frati minori fu quello di essere demoliti negli anni '60 del XX Secolo e sostituiti da moderni edifici e magazzini di quella che oggi è la "Bioindustria  L.I.M.".
In facciata del vicino Oratorio della SS. Trinità, una targa recita "Contrada di San Francesco", unico segno ancora tangibile dell'antico convento.


7. Ex Convento del Carmine (oggi Scuola Materna)

In cima a quella che oggi è chiamata Via Solferino sorgeva un tempo la chiesa di Santa Maria del Carmine con l'attiguo convento. I primi documenti che ne parlano risalgono al XV secolo.
I pesanti bombardamenti austriaci del 15 agosto del 1799, finalizzati alla conquista della Porta dello Zerbo (vi rimando alla pagina de le PORTE di NOVI LIGURE per approfondire la storia di questa e delle altre porte novesi) portarono all distruzione di molti edifici di questa zona tra i quali la chiesa e parte del convento della Carmelitane. Oggi sopravvive solo parte del convento trasformato in scuola materna comunale.


L'ex convento delle Carmelitane
(foto di Antonio Figari)


8. Pieve di Santa Maria

Edificata tra il XII ed il XIII Secolo su uno sperone di roccia che dominava la valle del torrente Scrivia, assume le dimensioni attuali con il restauro del 1678 (data leggibile sull'arco centrale del portico esterno). L'impianto originario è ancora leggibile nella struttura in mattoni e arenaria bianca e nelle tre navate.
L'affesco dell'abside della cappella di sinistra, datato 1474 e firmato da Manfredino Boxilio (così recita il cartiglio MCCCCLXXIV die VII novembris magnifica domina Joanna Fregosio pingi fecit hanc capellam in testimonium gratiarum. Manfredinus de Boxilio pinxit”), raffigura, partendo da sinistra, Oriana di Campofregoso, signora di Novi Ligure e committente di questa opera, Sant'Anna che tiene in braccio la Vergine e il Bambino,  San Giovanni Battista e Sant'Elena.
Un curiosità è legata questo affresco: nel 1875 si era pensato, per ricavare un pò di soldi per la manutenzione della Chiesa, di vendere questo meraviglioso affresco. L'idea, come capirete, è fortunatamente sfumata così come i nomi di coloro che ebbero questa sgiagurato pensiero.
L'antica abside della cappella di destra è stato demolita per creare un passaggio con la sacrestia.
Il campanile, anch'esso in mattoni, risale al 1921. 













 


 
5. Chiesa di San Rocco

In via Ovada angolo via Mascagni sorge la piccola chiesa intitolata a San Rocco, santo che veniva invocato nei momenti di diffusione della peste.
Questo edificio viene costruito nel XVII secolo proprio nel periodo in cui si diffonde nel territorio questa malattia: in occasione della peste del 1656, che a Novi fa registrare per fortuna solo poche decine di morti, viene collocato in questa chiesa il lazzaretto cittadino. La città passa invece quasi del tutto indenne la peste del 1630.
Ogni anno il giorno in cui la chiesa festeggia il santo, il 16 agosto, viene organizzata una processione.

La facciata della chiesa di San Rocco
(foto di Antonio Figari)



(...continua)


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