i NOVESI

In questa pagina racconterò i novesi che si distinsero, nel bene o nel male, e che dunque meritano di essere ricordati.


INDICE
1. Costante Girardengo
2. Fausto Coppi
3. Biagio Cavanna
4. Paolo da Novi
5. Paolo Giacometti
6. Romulado Marenco
7. Michele Sansebastiano
8. Pietro Isola
9. Edilio Raggio
10. Stefano Pernigotti
11. Sante Pollastri

...e tanti altri che Vi racconterò prossimanente.



1. Costante Girardengo

(Novi Ligure, 18 marzo 1893 - Cassano Spinola, 9 febbraio 1978)



Nato nella Cascina "Scarazzolo", in Strada Castelgazzo, a  Novi Ligure, il 18 marzo 1893, Costantino Girardengo detto Costante (soprannominato "l'Omino di Novi") fu un grande sportivo italiano del ciclismo: le nove vittorie ai campionati su strada (record ancora imbattuto) gli meritarono l'appellativo di primo Campionissimo nella storia del ciclismo italiano. Dopo di lui lo stesso appellativo verrà affibbiato a Fausto Coppi, nato a Castellania, a due passi da Novi (non a caso, Novi è detta la città dei Campionissimi).
Oltre ai già ricordati trionfi, con le sue due vittorie al Giro d'Italia, sei alla Milano-Sanremo, tre al Giro di Lombardia e altre tre al Giro del Piemonte, Girardengo è entrato di diritto nell'olimpo dei migliori ciclisti di tutti i tempi.
La sua carriera da professionista inizia nel 1912 con un nono posto al Giro di Lombardia e una tappa vinta al Giro d'Italia.
Le sue vittorie iniziano l'anno seguente con un primo, dei nove che vincerà, titolo ai campionati su strada.
Nel 1919 Costante vince il terzo titolo italiano dei campionati su strada, il Giro d'Italia ed il Giro di Lombardia.
Tra le sue tante imprese, memorabile rimane la vittoria in volata alla Milano-Sanremo nel 1928, battendo in volata l'astro nascente del ciclismo, quell'Alfredo Binda che da già da qualche anno gli stava rubando la scena.
La sua carriera sfolgorante continua, con alti e bassi, fino al 1936, anno in cui il Campionissimo decide di ritirarsi dalla vita agostinistica.
Al nome di Girardengo è legato un altro famoso, per tutt'altri motivi, novese: Sante Pollastri (di cui un giorno Vi narrerò la storia in questa pagina).
Quest'ultimo, fuorilegge ricercato in Italia e rifugiatosi in Francia, era un grande tifoso del Campionissimo.
I due si conoscevano fin dall'infanzia: sebbene non coetanei (la differenza di età era di sei anni) li legava la comune passione per la bicicletta, che portò l'uno a divenire un campione e l'altro un fuggitivo.
I due si rincontreranno a Parigi dopo molti anni e di questo evento Girardengo fu chiamato a parlarne durante il processo a Pollastri.
La loro amicizia e questo episodio ispirarono la famosa canzone "Il bandito e il campione", brano scritto da Luigi Grechi e portato al successo dalla voce di Francesco De Gregori. 



 

2. Fausto Coppi

(Castellania, 15 settembre 1919 - Tortona, 2 gennaio 1960)


 


3. Biagio Cavanna

(Novi Ligure, 3 luglio 1893 - Novi Ligure, 21 dicembre 1961)

Biagio Cavanna al centro tra Jacques Anquetil e Fausto Coppi


Sportivo, pugile e ciclista (gareggiò con Girardengo), divenne cieco ma questo non gli impedì di continuare la sua attività nel mondo dello sport che proseguì come massaggiatore e preparatore di grandi campioni. 
Creò, insieme all'ingegnere Piero Mazzoleni, fondatore della Società Italiana Ossidi di Ferro (S.I.O.F.) di Pozzolo Formigaro,  la squadra ciclistica G.S. Colori S.I.O.F..
Quasi magiche le sue doti di massaggiatore e scopritore di talenti,  tanto da farlo soprannominare il "Mago di Novi" o l'"Orbo veggente": gli bastava infatti toccare con le mani il corpo di un giovane atleta per capirne la potenzialità.
Fu profondamente colpito dalla morte del campionissimo Fausto Coppi avvenuta il 2 gennaio 1960. Era stato lui a scoprire il giovane Fausto e ad accompagnarlo nella sua carriera. 
Cavanna spense all'ospedale San Giacomo di Novi la mattina del 21 dicembre del 1961 dopo esser stato ricoverato per un blocco renale e un'infiammazione all'apparato respiratorio.
Tra le sua amicizie si annovera anche quella con Sante Pollastri, di cui vi parlerò in un altro paragrafo.


4. Paolo da Novi

(Novi Ligure, 1440 - Genova, 10 luglio 1507)

Originario dell'Oltregiogo, si traferì insieme alla sua famiglia a Genova dove lavorò quale tintore di seta.
Eletto dal popolo tra gli otto tribuni del "governo delle Cappette" (così detto per sottolineare la povertà e l'appartenenza al popolo), fu eletto doge dal popolo e divenne il quarantaduesimo doge della Repubblica di Genova.
Il suo dogato durò solo diciassette giorni. Quando la vecchia nobiltà riuscì a riprendere il controllo della città egli fuggì ma fu catturato e riportato a Genova. Contro di lui furono costruite false prove di tradimento alla Repubblica che portarono prima alla sua carcerazione nelle celle della Torre Grimaldina ed infine alla sua condanna a morte eseguita difronte a Palazzo Ducale (in quella che oggi è Piazza Matteotti).
La sua testa venne issata su una lancia ed esposta sulla Torre Grimaldina mentre il corpo smembrato in più parti venne appeso alle porte della città.


5. Paolo Giacometti

(Novi Ligure 19 marzo 1816 - Gazzuolo, 31 agosto 1882)



(...continua)


6. Romualdo Marenco

(Novi Ligure, 1 marzo 1841 - Milano, 9 ottobre 1907)


(...continua)


7. Michele Sansebastiano

(Novi Ligure, 26 settembre 1852 - Genova, 1908)


Il putto della Fontana davanti alla chiesa di San Pietro, opera di Michele Sansebastiano


Figlio di un pittore decoratore, fu avviato dal padre all'apprendistato artistico già da giovanissimo, presso il laboratorio Montecucco di Gavi.
I suoi studi proseguirono all'Accademia Ligustica delle Belle Arti di Genova e poi a Firenze, sotto la guida di Augusto Rivalta, grande scultore originario anche lui dell'alessandrino e studente dell'Accademia Ligustica che si era stabilito a Firenze ma tenendo forti legami con Genova che contribuirà a dargli fama e fortuna (suoi i monumenti cittadini dedicati a Garibaldi, a Rubattino e Barabino, per fare solo alcuni esempi).
Così come Rivalta, esponente del "realismo borghese", anche Sansebastiano abbraccia questa corrente.
A differenza di Rivalta però decide di stabilirsi a Genova dove apre uno studio che contribuirà a dargli fama anche lontano dal capoluogo ligure.
Dal 1871 al 1892 partecipa alle Esposizioni della Società Promotrice delle Belle Arti e nel 1898 viene nominato Accademico di merito all'Accademia Ligustica delle Belle Arti.
Tra le sue opera da ricordare, non possiamo non citare il putto della fontana davanti alla chiesa di San Pietro nel centro di Novi Ligure e le tombe Vernetti e Cambiaggio-Minetto nel cimitero della stessa Novi, mentre a Genova si devono a lui le statue di Cristo e San Pietro per il battistero in controfacciata della basilica delle Vigne, i telamoni per il "Palazzo dei Giganti" in Via XX Settembre ed alcuni monumenti nel cimitero di Staglieno (Cippo Tagliaferro, Cippo Romanengo-Bussa e la Tomba Barbieri).
Un monumento dedicato alla Repubblica del Brasile da lui eseguito si trova nel paese sudamericano e precisamente nella città di Belém, stato di Parà.


8. Pietro Isola 

(Novi Ligure, 31 dicembre 1785 - Novi Ligure, 9 febbraio 1873)


(...continua)


9. Edilio Raggio

(Genova, 15 luglio 1840 - Novi Ligure, 22 ottobre 1906)


(...continua)


10. Stefano Pernigotti

(Novi Ligure, XIX secolo)



(...continua)


11. Sante Pollastri

(Novi Ligure, 14 agosto 1899 - Novi Ligure, 30 aprile 1979)

Sante Pollastri in Tribunale

(...continua)




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