i PALAZZI privati

"(...) Ci sono poi le residenze dei Doria, Balbi, Spinola, Negroni, Centurioni, Durazzo che sono magnifiche: la maggior parte di queste case esternamente è dipinta in verde o in rosso secondo l'usanza del paese (...)" (Joseph-Jérome Lefrancais de Lalande, "Voyage d'un Francais en Italie", fait dans les années 1765 et 1766" - 1765)


"Novi è l’ultima città dello Stato di Genova: si vanta come la sua metropoli, di possedere affreschi e sorbetti eccellenti” (C. De Brosses “Il Viaggio in Italia. Lettere famigliari” - 1739)



In questa pagina Vi racconterò i palazzi più belli di Novi Ligure.
Inizierò la passeggiata in Piazza Dellepiane per poi inoltrarmi a spasso nel centro di Novi.


INDICE
1. Palazzo Negrone
2. Palazzo Cambiaso-Negrotto
3. Palazzo Durazzo
4. Palazzo del Capitano
5. Palazzo Adorno
6. Palazzo e Galleria Perelli
7. Palazzo Spinola "di Pellicceria"
8. Palazzo Girardengo, poi Carlini
9. Palazzo Sauli o Bianco di Castelbianco
10. Palazzo Doria di Tursi
11. Palazzo Doria
12. Palazzo Negrone, poi Pavese
13. Palazzo Spinola di Variana, poi Gentile
14. Palazzo Franzone, poi Ricolfi-Doria
15. Palazzo Balbi di Piovera (Via Gramsci)
16. Palazzo Brignole ("Palazzo Della Dogana")
17. Palazzo Pallavicini, poi Peloso
18. Palazzo Rombo, poi Biblioteca Civica 
19. Palazzo Centurione, poi Pallavicini
20. Palazzo Cavanna, poi Cassissa 
21. Palazzo Alignani 
22. Palazzo Serra
23. Palazzo Spinola, poi Peloso
24. Palazzo Pallavicini, poi Reta 
25. Palazzo De Franceschi, poi Sertorio
26. Palazzo Cattaneo 
27. Palazzo Spinola
28. Palazzo detto "del Governatore"
29. Le case in terra cruda (le cosiddette "trunere")


1. Palazzo Negrone


Sito in Piazza Dellepiane al civico 3, questo palazzo fu edificato nelle forme attuali per volere del nobile genovese Bendinelli Negrone nel 1737, nel luogo dove anticamente sorgeva la dimora dei Girardengo, antica famiglia nobiliare novese da cui prende il nome la vicina via che anticamente conduceva alla Porta Pozzolo.
La meravigliosa facciata, affrescata alla fine del Settecento, è opera dei decoratori vogheresi Muratori: al centro della stessa due grandi gnomoni segnano l'ora delle meridiane, l'ora secondo il calendario francese il primo, l'ora italiana il secondo.
L'interno conserva l'antico scalone e al piano nobile saloni con affreschi ottocenteschi.

Particolare della facciata di Palazzo Negrone
  (foto di Antonio Figari)

Altro particolare della facciata di Palazzo Negrone
  (foto di Antonio Figari)


La facciata di Palazo Negrone
(foto di Antonio Figari)


Lo scalone di Palazzo Negrone   
(foto di Antonio Figari)




2. Palazzo Cambiaso-Negrotto

Sito in Piazza Dellepiane al civico 1, questo palazzo venne edificato, a partire dal 1736, per volere del nobile genovese Giuseppe Maria Brignole Sale difronte alla Chiesa della Colleggiata inglobando un più antico palazzo che faceva angolo tra la piazza e Via Paolo da Novi.
L'architetto incaricato di eseguire l'opera fu Gio.Antonio Ricca insieme al giovane ticinese Pietro Cantoni che di lì a poco diverranno protagonisti anche nei prgetti e realizzazioni dei palazzi a Genova.
Gli interni conservano un bell'androne, un fondale dipinto ad elementi architettonici nel cortile (quest'ultimo ancora parte del corpo più antico del palazzo) un bello scalone e una torre dalla quale si può ammirare la piazza e Novi dall'alto.
Come ricorda una targa marmorea in facciata, il palazzo ospitò Papa Pio VII che il 18 maggio 1815 da qui "solennemente benediva il popolo acclamante".
Il retro del palazzo conserva ancora i resti dell'opificio che qui fu impiantato.
Il palazzo, passato ai Cambiaso-Negrotto e nel Novecento a Mariano Dellepiane, è oggi di proprietà del Comune e quindi facilmente visitabile.


Il fondale dipinto nel cortile di Palazzo Cambiaso-Negrotto 
(foto di Antonio Figari)


Particolare del cortile di Palazzo Cambiaso-Negrotto  
(foto di Antonio Figari)


Struttura al primo piano di Palazzo Cambiaso-Negrotto  
(foto di Antonio Figari)


Lo scalone di Palazzo Cambiaso-Negrotto  
 (foto di Antonio Figari)



Finestra a metà scalone di Palazzo Cambiaso-Negrotto  
 (foto di Antonio Figari)


Resti dell'opificio di Palazzo Cambiaso-Negrotto  
 (foto di Antonio Figari)



3. Palazzo Durazzo

Sito all'angolo tra Piazza Dellepiane e Via Paolo da Novi, con ingresso su quest'ultima via al civico 3, questo edificio fu costruito per volere dei Durazzo sul finire del Seicento.
All'interno conserva al piano nobile uno splendido apparato decorativo realizzato a monocromo e in un salone due splendidi sovrapporta tardo settecenteschi raffiguranti "La creazione degli animali" e "La creazione di Adamo" attribuiti ai Muratori su bozzetto di Giovanni David, pittore di Cabella Ligure attivo presso la famiglia Durazzo.
Dietro il palazzo si trova il giardino terrazzato che sale lungo la collina che porta al Castello di Novi.
A questo palazzo è legata una leggenda che ha per protagonista il Generlae francese Barthélemy Catherine Joubert, il cui spirito, si racconta, vagherebbe ancora in questo luogo (per approfondire, Vi rimando alla pagina de i FANTASMI di NOVI LIGURE).


Cortile interno di Palazzo Durazzo (foto di Antonio Figari)

Particolare degli stucchi dell'atrio di Palazzo Durazzo
  (foto di Antonio Figari)

Particolare degli interni di Palazzo Durazzo
 (foto di Antonio Figari)



4. Palazzo del Capitano

Sito in Via Paolo da Novi al civico 15, questo palazzo fu edificato sul luogo ove sorgeva l'antica sede municipale.
Nonostante un pesanti intervento de secondo dopoguerra che ne ha stravolto i volumi e ha trasformato la facciata, esso conserva nel cortile interno tracce dell'antica bellezza.




5. Palazzo Adorno

Sito in Via Girardengo al civico 20, questo edificio fu edificato nella prima metà del Seicento per volontà della nobile famiglia genovese degli Adorno. A volerne la costruzione fu, probabilmente, Gio. Battista Adorno, prestatore di denaro di Filippo III Re di Spagna.
Il palazzo ospita nel 1644 le riunioni delle fiere del cambio, serie di incontri che vedono coinvolti i personaggi di spicco della finanza europea che si svolgono a Novi tra il 1622 e il 1692.
Nel XIX Secolo il palazzo diviene sede dell'Accademia Filarmonica artistico-letteraria novese fondata dal novese mazziniano Pietro Isola e da altre personalità del paese.
Oggi privo degli antichi arredi, il palazzo conserva ancora la bella facciata dipinta al cui centro spicca lo stemma degli Adorno. 
Entrando si giunge nell'atrio e poi al cortile interno sul quale affaccia la bella loggia del primo piano: una soluzione architettonica che risente degli influssi genovesi cinquecenteschi e della lezione dell'Alessi.
L'interno conserva il bello scalone e un meraviglioso pregadio al piano nobile, vera chicca per chi visita questo palazzo, il cui piccolo altare dipinto nasconde un mobiletto.
Gli ambienti che ospitavano l'Accademia Filarmonica conservano affreschi ottocenteschi.

 La facciata di Palazzo Adorno (foto di Antonio Figari)


Particolare della facciata di Palazzo Adorno
 (foto di Antonio Figari)



Particolare della facciata di Palazzo Adorno su Vicolo Gambarotta
 (foto di Antonio Figari)


L'atrio di Palazzo Adorno
 (foto di Antonio Figari)


Lo scalone di Palazzo Adorno
 (foto di Antonio Figari)


Il cortile interno di Palazzo Adorno
 (foto di Antonio Figari)



6. Palazzo e Galleria Perelli

Questo edificio, edificato nel 1912 per volere di Francesco Parodi, conserva al piano terreno una galleria con negozi che unisce Via Girardengo con Piazza Giacomo Matteotti.
Le decorazioni originarie che si sono conservate, in parte in legno e in parte in muratura, rimandano al periodo liberty.
Molto interessante l'affresco che occupa la parete della galleria verso Via Girardengo: esso racconta in chiave allegorica il legame che univa Novi Ligure alla città di Genova. A destra vediamo Novi rappresentata dalla Torre sullo sfondo e da due uomini intenti a lavorare nei campi in primo piano, mentre a sinistra  troviamo Genova rappresentata dalla Lanterna che si vede in lontananza e da due pescatori in primo piano intenti a tirare a riva le reti. Al centro della composizione campeggia una figura femminile che rappresenta l'allegoria della Prosperità con ai lati due figure maschili rappresentanti l'allegoria della Scienza con in mano il bastone di asclepio, sulla sinistra, e l'allegoria della Tecnica con in mano una ruota dentata e nell'altra un martello, sulla destra.

La Galleria di Palazzo Perelli
  (foto di Antonio Figari)





Proclamazione della Repubblica dal balcone di Palazzo Perelli in Piazza del Collegio (oggi Piazza Matteotti)






7. Palazzo Spinola "di Pellicceria"

(...continua)


8. Palazzo Girardengo, poi Carlini

(...continua)



9. Palazzo Sauli o Bianco di Castelbianco
 
Sito in Via Girardengo al civico 60, difronte alla Chiesa di San Nicolò, questo edificio, risalente al XVIII Secolo, ha subito numerosi interventi che ne hanno modificato profondamente gli interni. 
Recentemente è stata riportata all'antico splendore la facciata su via Girardengo.

La facciata di Palazzo Sauli
(foto di Antonio Figari)



10. Palazzo Doria di Tursi
 
Sito in Via Gramsci al civico 19, questo palazzo fu edificato nel XVIII secolo per volere della famiglia Tursi.
Nonostante alcune modifiche, è ancora leggibile l'originario impianto settecentesco.
Un targa sopra il portale di ingresso ricorda che qui nacque il poeta drammatico Paolo Giacometti.


11 Palazzo Doria 

(...continua)




12. Palazzo Negrone, poi Pavese
 
Sito in Via Gramsci al civico 33, questo palazzo, nonostante alcune modifiche, conserva ancora leggibile l'originario impianto settecentesco.
La facciata che da sul cortile conserva, anche se incompleta, l'originaria decorazione con riquadrature a motivi di girali intorno alle finestre dell'ultimo ammezzato e motivi floreali sotto il cornicione del sottotetto.


13. Palazzo Spinola di Variana, poi Gentile

Sito in Via Gramsci al civico 43, questo edificio fu edificato nel XVII Secolo per volere della famiglia Spinola con feudo a Variana, piccolo borgo nella Valle Spinti, non lontano da Arquata Scrivia.
Le forme attuali del palazzo risalgono al Settecento, periodo in cui viene realizzato il bel loggiato a sette arcate che affaccia sul giardino interno.
Le decorazioni del loggiato e lo stemma della famiglia dipinto sul fondale che conclude il cortile sono da attribuire ai Muratori.





La Loggia al primo piano di Palazzo Spinola di Variana
 (foto di Antonio Figari)

Particolare degli affreschi della Loggia al primo piano di Palazzo Spinola di Variana
 (foto di Antonio Figari)



14. Palazzo Franzone, poi Ricolfi-Doria

Sito in Via Gramsci al civico 28, questo palazzo fu edificato nella seconda metà del XVII secolo.
Conserva affreschi in un salone del piano nobile probabilmente opera dei vogheresi Muratori, assoluti protagonisti della scena artistica novese alla fine del settecento.



 
15. Palazzo Balbi di Piovera (Via Gramsci)

Sito in Via Gramsci al civico 47, questo palazzo fu edificato per volere del nobile genovese Francesco Maria I Balbi, marchese di Piovera.
La lunga facciata che corre lungo Via Gramsci è percorsa per tutta la sua estenzione da cornici aggettanti e si affaccia su una piazza creata, per volere del Marchese Balbi, abbattendo alcune case medievali.
Il portone di ingresso, affiancato da due grandi finestre con possenti inferiate, immette nel cortile interno che conduce a sua volta nel giardino e allo scalone.
 
 

 


 
16. Palazzo Brignole ("Palazzo Della Dogana")

Sito in Via Roma al civico 58, questo edificio, noto anche con il nome, che gli fu dato nell'Ottocento, di "Palazzo della Dogana", fu edificato nel XVII secolo e più volte rimaneggiato.
La facciata su Via Roma conserva tre cicli pittorici sovrapposti: grazie ai numerosi distacchi di intonaco sono visibili i due cicli più antichi e più interesanti che nel XIX Secolo vennero coperti da affreschi di poco valore artistico.
Il bel portale in arenaria conduce nell'atrio, che affaccia sul cortile interno, dal quale diparte la splendido scalone a pianta ellittica, la vera chicca di questo palazzo che da sola vale la sua visita.
Il piano nobile conserva affeschi del XVIII Secolo attribuibili alla mano di Andrea Leoncini di Campo Ligure.


La facciata del palazzo
 (foto di Antonio Figari)


Particolare della facciata su Via Roma 
 (foto di Antonio Figari)

Lo scalone a pianta ellittica
(foto di Antonio Figari)


Lo scalone a pianta ellittica 
(foto di Antonio Figari)


Particolare della facciata che affaccia sul cortile interno
 (foto di Antonio Figari)
 

17. Palazzo Pallavicini, poi Peloso

Sito in Via Roma al civico 40, questo edificio fu edificato nel XVII Secolo per volere della famiglia genovese De Franchi e poi ampliato nel secolo successivo.
La proprietà passa poi alla famiglia Peloso.
Gli interni conservano l'originario impianto con un bell'androne dal quale diparte lo scalone.
Al piano nobile è conservata una importante collezione di dipinti della famiglia Peloso, ancora oggi proprietaria dell'edificio.
Curiosa la copertura del tetto con tegole piane, unica in città.

Particolare della facciata di Palazzo Pallavicini, poi Peloso
 (foto di Antonio Figari)



18. Palazzo Rombo, poi Biblioteca Civica

Sito in Via Roma al civico 20, già sede della Biblioteca Civica nel XIX Secolo, questo edificio conserva in facciata affreschi facenti parte di un raro ciclo profano con storie di eroi, riportati alla luce dopo recenti restauri e databili tra la fine del XV e gli inizi del XVI Secolo.







19. Palazzo Centurione, poi Pallavicini

Sito in Via Giacometti al civico 22, questo palazzo fu edificato nei primi anni del XVIII Secolo. 
Il suo ingresso è in asse con Via Municipio, la strada che collega Via Giacometti a Via Girardengo facendone così permettere la vista da quest'ultima.
L'ampio atrio, che rappresenta la parte più antica e meglio conservata dell'originaria bellezza del palazzo, si sviluppa in altezza fino a raggiungere il solaio del primo piano ammezzato le cui finestre si affacciano sull'atrio stesso.
Una balaustra con due colonne tuscaniche divide l'atrio dallo scalone in pietra grigia che conduce ai piani superiori.
La destinazione del palazzo a sede municipale dal 1774 ha portato a numerose modifiche ed ampliamenti degli spazi interni.
In facciata è dipinto lo stemma della città.
Il giardino anticamente occupava quella che oggi è Piazza XXVII Aprile, alla destra del palazzo.


L'atrio di Palazzo Pallavicini
  (foto di Antonio Figari)



 
Lo scalone di Palazzo Pallavicini
  (foto di Antonio Figari)


 
20. Palazzo Cavanna, poi Cassissa

Sito in Via Roma al civico 90, questo palazzo fu edificato nel XVII Secolo e rimaneggiato nel XIX secolo. A questo periodo risalgono gli affreschi in facciata recentemente riportati all'antico splendore.
Il Piano nobile conserva soffitti affrescati.
Nel retro del palazzo vi è un bel giardino con busti e fontane di epoca settecentesca.


Particolare della facciata di Palazzo Cassissa
 (foto di Antonio Figari)


21. Palazzo Alignani

Vicolo Bianchi, antica via che conserva il ciottolato che caratterizzava tutte le vie di Novi, separa questo palazzo, sito in Via Roma al civico 102, edificato nel XVII Secolo e rimaneggiato nel XIX secolo da Palazzo Cassissa. Al XIX secolo risalgono gli affreschi in facciata recentemente restaurati.
Begli affreschi sono presenti al piano nobile su pareti e soffitti.

Particolare della facciata di Palazzo Alignani
 (foto di Antonio Figari)



22. Palazzo Serra

(...continua)


23. Palazzo Spinola, poi Peloso

(...continua)


24. Palazzo Pallavicini, poi Reta 

Sito in Via Cavour al civico 58, questa palazzo risale al XVIII Secolo.
Conserva il bel portale originario, superato il quale si giunge nel cortile interno di epoca barocca sul quale affaccia la loggia del piano nobile.


25. Palazzo De Franceschi, poi Sertorio

(...continua)


 
26. Palazzo Cattaneo 

Sito in Via Guglielmo Marconi al civico 47, all'altezza di Piazzetta Demicheli, questo palazzo conserva una bella faccia dipinta risalente alla fine del XIX secolo.

La facciata dipinta di Palazzo Cattaneo
(foto di Antonio Figari)



27. Palazzo Spinola  

Sito in Via Marconi al civico 37 ed edificato tra la fine del XVI e gli inizi del XVII Secolo per volere degli Spinola, testimonia nelle sue forme gli elementi tipici dell'architettura dei palazzi genovesi. 
Dell'originario apparato conserva l'atrio con colonne tuscaniche e il loggiato che si affaccia sul cortile interno.
Al piano nobile sono conservati alcuni medaglioni con scene bibliche risalenti alla prima metà del Seicento e testimoni di una più ampia decorazione purtroppo andata perduta.


La facciata di Palazzo Spinola
(foto di Antonio Figari)


 

28. Palazzo detto "del Governatore"

Sito in Via Giulio Cesare Abba al civico 29, è detto "del governatore" forse perché residenza del governatore in carica, Agostino Ayrolo.
Da segnalare due formelle in facciata raffiguranti l'una la Madonna Loreto e l'altra la teca con le reliquie di San Prospero.


29. Le case in terra cruda (le cosiddette "trunere")

(...continua)





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