In questa pagina Vi racconterò tutti i luoghi che a parer mio meritano una visita e che si trovano a poca distanza da Novi Ligure.
Non Troverete i castelli nei dintorni di Novi ai quali è dedicata una pagina apposita: i CASTELLI del BASSO PIEMONTE.
Suddividerò la pagina in paragrafi e per ogni luogo Vi darò le indicazioni per raggiungerlo partendo dal centro di Novi.
Pronti ad accompagnarmi nei dintorni di Novi Ligure?
2. Abbazia di Santa Maria (Rivalta Scrivia)
3. Abbazia di San Remigio (Parodi Ligure)
4. Complesso monumentale di Santa Croce (Bosco Marengo)
Pronti ad accompagnarmi nei dintorni di Novi Ligure?
INDICE
1. Area archeologica di Libarna (Serravalle Scrivia)2. Abbazia di Santa Maria (Rivalta Scrivia)
3. Abbazia di San Remigio (Parodi Ligure)
4. Complesso monumentale di Santa Croce (Bosco Marengo)
5. Gavi
6. Spinetta Marengo
7. Pozzolo Formigaro
8. Torre Medievale di Frugarolo
9. Tortona
10. Villa Spinola a Rosano (Casalnoceto)
11. Voltaggio
1. Area archeologica di Libarna (Serravalle Scrivia)
Riportata alla luce per caso durante gli scavi ottocenteschi per la costruzione della cosiddetta strada regia (l'odierna Statale dei Giovi), l'antica città romana di Libarna era un importante centro che si era sviluppato e arricchito grazie alla sua posizione lungo la Via Postumia, la via consolare romana aperta nel 148 a.c. che collegava Genova a Dertona (l'odierna Tortona) per poi proseguire lungo la pianura padana fino ad Aquileia, porto fluviale accessibile dal Mar Adriatico.
La città perse d'importanza con la caduta dell'Impero e in seguto venne abbandonata dagli abintanti che preferirono andarsi a rifugiare sulle vicine colline, più facimente difendibili.
Fu così che si persero le tracce di questa antica città.
Gli scavi hanno riportato alla luce il teatro, l'anfiteatro e alcuni quartieri lungo gli assi del cardo e decumano.
E' visibile anche un pavimento a mosaico di una domus.
Tutti gli altri reperti di scavo sono invece conservati per lo più nel museo archeologico di Torino, in quello di Genova e alcuni in una sala al piano terreno del Palazzo Municipale di Serravalle Scrivia.
Molto suggeristiva la vista che si ha dalla strada rialzata che conduce agli scavi, dalla quale si affaccia un terrazzo che abbraccia gran parte degli scavi e permette una visuale d'insieme dell'antica cittadina romana.
Merita una visita la sala espositiva allestita al piano terreno del Palazzo Municipale di Serravalle Scrivia in Via Berthoud 49 dove sono raccolti, come vi accennavo, alcuni reperti di scavo.
INDICAZIONI STRADALI: per raggiungere gli scavi di Libarna, lasciata Novi, dovete dirigerVi verso Serravalle Scrivia, superare il centro abitato ed imboccare la statale 35 dei Giovi direzione Arquata Scrivia. Troverete un cartello che indica gli scavi sulla Vostra sinistra.
2. Abbazia di Santa Maria (Rivalta Scrivia)
Edificato tra il 1180 e la metà del 1200, questa antica abbazia, intitolata a Santa Maria, palesa i dettami della regola cistercense già nella sua architettura: semplicità nelle forme e il chiostro come centro di tutto il complesso intorno al quale si sviluppano tutti gli ambienti destinati alla vita in comunità.
La chiesa conserva esternamente, nonostante alcuni interventi del XVII Secolo, l'antica muratura romanica in laterizi coronata da un fregio ad archetti pensili in cotto ancora presente nella parte del transetto, delle cappelle e della facciata orientale.
L'interno della chiesa, con pianta a croce latina, si presenta con pilastri polilobati che dividono l'ambiente in tre navate e che sorreggono volte a crociera costolonate nella navata centrale e nel transetto, a crociera semplice nelle navate laterali.
La chiesa conserva sui pilastri e in alcune cappelle affreschi del XV Secolo, opera del pittore castelnovese Franceschino Boxilio.
Il campanile si innesta all'incrocio dei bracci del transetto svettando su tutto il complesso.
Dell'antico monastero cistercense sopravvive ancora la sala capitolare che è tornata all'atico splendore dopo un attento restauro compiuto nel XX Secolo.
INDICAZIONI STRADALI: per raggiungere l'Abbazia di Santa Maria, lasciata Novi, dovete imboccare la strada provinciale 211. Dopo una decina di km raggiungerete Rivalta Scrivia e lungo la statale troverete sulla destra un lungo viale di platani che vi condurrà all'Abbazia.
6. Spinetta Marengo
7. Pozzolo Formigaro
8. Torre Medievale di Frugarolo
9. Tortona
10. Villa Spinola a Rosano (Casalnoceto)
11. Voltaggio
1. Area archeologica di Libarna (Serravalle Scrivia)
Riportata alla luce per caso durante gli scavi ottocenteschi per la costruzione della cosiddetta strada regia (l'odierna Statale dei Giovi), l'antica città romana di Libarna era un importante centro che si era sviluppato e arricchito grazie alla sua posizione lungo la Via Postumia, la via consolare romana aperta nel 148 a.c. che collegava Genova a Dertona (l'odierna Tortona) per poi proseguire lungo la pianura padana fino ad Aquileia, porto fluviale accessibile dal Mar Adriatico.
La città perse d'importanza con la caduta dell'Impero e in seguto venne abbandonata dagli abintanti che preferirono andarsi a rifugiare sulle vicine colline, più facimente difendibili.
Fu così che si persero le tracce di questa antica città.
Gli scavi hanno riportato alla luce il teatro, l'anfiteatro e alcuni quartieri lungo gli assi del cardo e decumano.
E' visibile anche un pavimento a mosaico di una domus.
Tutti gli altri reperti di scavo sono invece conservati per lo più nel museo archeologico di Torino, in quello di Genova e alcuni in una sala al piano terreno del Palazzo Municipale di Serravalle Scrivia.
Molto suggeristiva la vista che si ha dalla strada rialzata che conduce agli scavi, dalla quale si affaccia un terrazzo che abbraccia gran parte degli scavi e permette una visuale d'insieme dell'antica cittadina romana.
Merita una visita la sala espositiva allestita al piano terreno del Palazzo Municipale di Serravalle Scrivia in Via Berthoud 49 dove sono raccolti, come vi accennavo, alcuni reperti di scavo.
INDICAZIONI STRADALI: per raggiungere gli scavi di Libarna, lasciata Novi, dovete dirigerVi verso Serravalle Scrivia, superare il centro abitato ed imboccare la statale 35 dei Giovi direzione Arquata Scrivia. Troverete un cartello che indica gli scavi sulla Vostra sinistra.
L'area archeologica di Libarna vista dall'alto (foto di Antonio Figari) |
L'anfiteatro di Libarna (foto di Antonio Figari) |
L'anfiteatro di Libarna (foto di Antonio Figari) |
Il teatro di Libarna (foto di Antonio Figari) |
Resti di colonne in arenaria (foto di Antonio Figari) |
Il mosaico di Licurgo e Ambrosia (foto di Antonio Figari) |
Altro mosaico di Libarna (foto di Antonio Figari) |
2. Abbazia di Santa Maria (Rivalta Scrivia)
Edificato tra il 1180 e la metà del 1200, questa antica abbazia, intitolata a Santa Maria, palesa i dettami della regola cistercense già nella sua architettura: semplicità nelle forme e il chiostro come centro di tutto il complesso intorno al quale si sviluppano tutti gli ambienti destinati alla vita in comunità.
La chiesa conserva esternamente, nonostante alcuni interventi del XVII Secolo, l'antica muratura romanica in laterizi coronata da un fregio ad archetti pensili in cotto ancora presente nella parte del transetto, delle cappelle e della facciata orientale.
L'interno della chiesa, con pianta a croce latina, si presenta con pilastri polilobati che dividono l'ambiente in tre navate e che sorreggono volte a crociera costolonate nella navata centrale e nel transetto, a crociera semplice nelle navate laterali.
La chiesa conserva sui pilastri e in alcune cappelle affreschi del XV Secolo, opera del pittore castelnovese Franceschino Boxilio.
Il campanile si innesta all'incrocio dei bracci del transetto svettando su tutto il complesso.
Dell'antico monastero cistercense sopravvive ancora la sala capitolare che è tornata all'atico splendore dopo un attento restauro compiuto nel XX Secolo.
INDICAZIONI STRADALI: per raggiungere l'Abbazia di Santa Maria, lasciata Novi, dovete imboccare la strada provinciale 211. Dopo una decina di km raggiungerete Rivalta Scrivia e lungo la statale troverete sulla destra un lungo viale di platani che vi condurrà all'Abbazia.
(...continua)
6. Spinetta Marengo
6.1 Museo di Marengo
(...continua)
6.2 Torre di Teodolinda
(...continua)
7. Pozzolo Formigaro
(...continua)
7. Pozzolo Formigaro
(...continua)
7.3 Chiesa di San Nicolò
(...continua)
7.4 Oratorio dell'Assunta o dei Battuti Bianchi
Sito in Via Roma, è detto dei "Battuti Bianchi" per via del colore della cappa dei confratelli (a Pozzolo esite anche un oratorio dei "Battuti Rossi": anche'esso, come immaginerete, prende il nome dal colore delle cappe).
La facciata è decorata al centor con un affresco raffigurante l'Assunta.
L'interno, a navata unica, con cappelle laterali, conserva un bell'altare barocco, decorato con la tecnica del finto marmo, sormontato dalla statua dell'Assunta.
7.5 Oratorio della SS. Trinità o dei Battuti Rossi
Sito in Via Trinità, questo oratorio occupa la sede dell'antica Confraternità di San Bartolomeo, documentata a Pozzolo già sul finire del XV Secolo.
La Compagnia della SS. Trinità, aggregata a quella di Roma, seguiva la Regola dei Disciplinati di Milano.
Erano detti "rossi" per via della loro cappa del medesimo colore, stretta ai fianchi con un cordone bianco. Un mantello gallonato di velluto verde scuro era invece riservto ai dignitari.
La chiesa è a navata unica con due cappelle laterali intercomunicanti.
Le pareti sono decorate con paraste a finto marmo rosso e l'altare barocco, decorato anch'esso con la tecnica del finto marmo, era sormontato da un crocifisso di cui oggi purtroppo rimangono alcune antiche immagini conservate negli archivi.
L'antico coro risale al XVII Secolo.
Curiosa la storia di un capolavoro che era conservato in queato oratorio: a fine ottocento, per acquistare un baldacchino, i confratelli vendettero uno splendido Trittico, opera di Franceschino Boxilio, firmato e datato 1507. Dopo vari passaggi, il trittico nel 1996 diviene proprietà del Comune di Alessandria e attualmente è conservato ad Alessandria nel salone di ricevimento di Palazzo Ghilini, bell'edificio barocco sede della Provincia di Alessandria.
L'organo dell'oratorio faceva parte della dotazione della Chiesa di San Martino.
8. Torre Medievale di Frugarolo
Questa antica torre medievale sorge lungo le rive del fiume Orba in un antico insediamento "Orba Nuova".
Di fondazione carolingia, fece poi parte di una struttura dei cavalieri gerosolimitani, che qui avevano anche un "hospitium".
Fu la famiglia Trotti, che prese possesso di quest'area tra le fine del XIV e gli inizi del XV secolo a sopraelevarla di un piano e fortificarla.
La torre è famosa perché una stanza era decorata con quindici affreschi quattrocenteschi raffiguranti le gesta del Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda. Questo ciclo arturiano risulta essere, a livello europeo, una delle più antiche testimonianze di "camera picta" dedicata alle gesta di Lancillotto. Questi affreschi, strappati ed ora esposti permanentemente nei Musei Civici di Alessandria, sono stati recentemente oggetto di un accurato restauro e protagonisti nel 1999 di una mostra che li ha fatti conoscere al mondo.
Si tratta, nello specifico, di un ciclo di affreschi, commissionati alla fine dal XIV da Andreino Trotti, membro di una importante famiglia della zona alessandrina e condottiero che, a fianco di Gian Galezzo Visconti, aveva sconfitto i francesi nel 1391. Questi affreschi vennero realizzati per festeggiare questa vittoria anche se né Andreino Trotti né il Visconti poteremo mai vederli poiché gli stessi furono completati dopo il 1402, anno della morte di entrambi i condottieri. Come sopra accennato, si tratta di uno degli esempi più antichi di "Camera Lanzaroti" (così venivano chiamate nel Medioevo le sale decorate con questa soggetti) che ancora oggi possiamo ammirare. La fonte letteraria da cui sono tratte le vicende raffigurate in questi affeschi è il romanzo "Lancelot du Lac", il più famoso dei testi della saga cavalleresca di Re Artù, tratto dalla "Vulgate Arthurienne" di Chretien De Troyes.
I quindici affreschi decoravano le pareti della grande sala di rappresentanza della torre divenuta nel mentre residenza nobiliare di Andreino Trotti.
Di questa grande sala decorata si era persa la memoria fino al 1971, quando, nella torre ormai ridotta a rudere e colombaia, in un ambiente soggetto a infiltrazioni d'acqua e umidità, il passato riemerse e gli affreschi vennero salvati staccandoli e sottoponendoli ad un lungo restauro.
Negli affreschi troviamo due coprotagonisti: Lancillotto e l'amico "le Prince Galehot" (da identificarsi con le figure del Trotti e del Visconti), il primo riconscibile dalla lettera "L" dipinta accanto a lui ed il secondo sempre con lo stesso cappello e una corta barba bionda secondo i dettami della moda dell'epoca. Tra i personaggi vi sono anche Ginevra, con una lunga treccia bionda che scende lungo la schiena, e la Dame de Malahaut (colei che tossendo fece capire a Ginevra e Lancillotto che aveva udito la loro promessa d'amore) con i capelli intrecciati sul capo con un nastro.
Non si ha certezza dell'autore di questo straordinario ciclo. Di certo si sa che il frescante di Frugarolo sia da porre nella cerchia degli artisti che collaborarono e appresero la lezione di Giovannino de Grassi, autore, tra le altre cose, di cinquanta fogli dell'"Offiziolo" di Gian Galeazzo Visconti nei quali sono raffigurati personaggi che ritroviamo negli affreschi di Frugarolo.
Oltre ai quindici affreschi sopra descritti via un sedicesimo frammento raffigurante una "Madonna in trono con bambino", anch'esso salvato dall'oblio e oggi conservato nei Musei Civici di Alessandria.
La Torre Medievale di Frugarolo (foto di Antonio Figari) |
Particolare della Torre Medievale di Frugarolo (foto di Antonio Figari) |
9. Tortona
9.1 Ex Convento della Trinità
9.2 Le palle di cannone
Sui muri nelle vie del centro storico di Tortona sono incastonate alcune palle di cannone a ricordo delle battaglie e degli assedi dei secoli passati.
Una prima palla di cannone è incastonata in Via Puricelli, a ricordo dell' "ASSEDIO DEL 1643 PER OPERA DEGLI SPAGNUOLI".
A pochi passi dalla precedente, in Corso Leoniero, altre palle di cannone, addirittura otto, disposte a raggiera intorno ad una lapide marmorea, sono incastonate nel muro perimetrale del Duomo, a ricordo dei proiettili che colpirono la facciata della cattedrale negli assedi del XVII e XVIII Secolo.
In Via Bandello, una piccola via tra l'abside del Duomo e Piazza delle Erbe, su una lapide marmorea con una palla di cannone incastonata al centro sono incise le seguenti parole "ASSEDIO DEL 1781 PER OPERA DI FRANCO PIEMONTESI".
In Via San Marziano, infine, sulla facciata laterale della Chiesa di San Giacomo, una palla di cannone è incastonata al centro di una lapide marmorea in cui sono incise le seguenti parole "ASSEDIO DEL 1799 PER OPERA DEGLI AUSTRO RUSSI".
9.3 Palazzetto Medievale di Corso Leoniero
9.4 Palazzo Garofoli
Sito in Via San Marziano al civico 24, questo palazzo, residenza dei nobili Garofoli, assume le forme attuali nella seconda metà del XVIII Secolo a seguito degli interventi condotti dall'architetto Carlo Riccardi.
Il palazzo ospitò Napoleone nel 1796 e Papa Pio VII nel 1814.
9.5 Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Lorenzo
9.6 Chiesa di San Giacomo
10. Villa Spinola a Rosano (Casalnoceto)
11. Voltaggio
(...continua)
Suggerisco qualche approfondimento su Pozzolo Formigaro. La città è dotata di 3 chiese, 2 oratori, alcune interessanti cappelle rurali nella campagna circostante, e soprattutto un magnifico castello medievale perfettamente conservato, nelle cui cantine è custodita una tomba romana ritrovata in città con tutto il corredo funebre. Nella sala del consiglio si trovano anche gli affreschi del Boxilio smurati dalla chiesa delle Ghiare. Per informazioni può contattarmi al 3496497267.
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